venerdì 23 settembre 2011

Il Silenzio della Notte



Vi ripropongo una nota che ho trovato in un gruppo a cui appartengo, sul più famoso social network... 


Spero che l'autore non se ne abbia a male, ma è così bella che meritava di essere pubblicata.




Il silenzio della notte...


...fu interrotto da quelle che Tom, un dodicenne sognatore, amava definire le trombe squillanti degli angeli. 
La madre, affacciata con lui alla finestra, sapeva che il più grande desiderio di Tom era quello di aiutare il prossimo. E lui effettivamente sperava un giorno di poter prestare servizio su quei furgoni che sfrecciavano per la città, incuranti del pericolo e sempre preceduti da una fila di angeli intenti a suonare le loro trombe per aprire la strada. 
Le ambulanze erano il sogno di Tom, anche se non capiva bene il continuo susseguirsi di queste, come se tutto il mondo avesse bisogno d'aiuto. Era convinto che esse portassero agli ospedali solo le persone anziane, che giornalmente rischiavano di morire.
Tom crebbe, e con lui la sua passione verso gli altri. Una sera la madre, ormai anziana, mentre era affacciata alla stessa finestra vide passare un'ambulanza ed istintivamente pensò a Tom, a quanto gli sarebbe piaciuto esser lì ad assistere al passaggio.
Non sapeva che quella stessa ambulanza stava correndo verso un incidente stradale, nel quale Tom era coinvolto. Quattro giovani avevano deciso di prendere l'auto anche se completamente ubriachi investendo poi Tom e scappando.
L'ambulanza correva, correva, correva verso l'ospedale. Il tempo era scandito dal continuo "BIP" del monitor, fino a che pochi metri prima dell'ospedale cessò. 
Tom aveva deciso di morire in ambulanza, il suo sogno. 
Si scoprì che i quattro ragazzi erano tutte brave persone, che probabilmente erano incappati in una "ragazzata". 
Il giornale ne parlò, il funerale fu molto sentito. 
Ma da quella notte, al suono di ogni sirena, la madre era colta da un profondo senso di solitudine. Finchè decise di pensare che insieme agli angeli, ad aprire la strada alle ambulanze, c'era il suo Tom, in una lucente tunica bianca e un sorriso carico di speranze.

Marco Quercioli




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